La prevenzione è un gesto quotidiano: i dati della ricerca sulla salute orale
Educazione all’igiene orale e più controlli dal dentista, ecco come combattere la carie dei bambini
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Orale (ogni 20 marzo), Mentadent fa proprio il punto sullo stato della salute orale dei bambini. Edelman Intelligence (agenzia di ricerca indipendente specializzata nel settore), Mentadent e la divisione Oral Care di Unilever, hanno realizzato una ricerca globale per indagare i dati sulla prevenzione a oggi disponibili. Si tratta di uno studio pioniere, il primo realizzato con focus specifico sulla salute orale, sulla vita dei bambini e sul loro stato di benessere.
La ricerca, che ha fatto riferimento a 8 paesi, ha coinvolto un campione molto ampio: un totale di 4.000 persone, tra bambini e ragazzi (di età compresa tra i 6 e i 17 anni) e i rispettivi genitori. Sì perché sono proprio i genitori a rivelarsi come figure chiave per la prevenzione. È attraverso l’educazione a una corretta igiene orale e controlli di routine dal dentista che si gettano le basi per una crescita globalmente più sana.
Genitori e dentista, un rapporto ancora difficile
I dati emersi da questa ricerca parlano molto chiaro: la salute orale non è ancora stata assimilata a priorità, soprattutto dal mondo degli adulti. Ben il 53% dei bambini e dei ragazzi afferma di aver sofferto di un disturbo del cavo orale e il 31% (percentuale tutt’altro che irrisoria) riferisce di aver sofferto di un disturbo di natura moderata o grave.
In questo quadro, sembrano essere proprio i genitori ad avere le responsabilità più grandi e a porsi quasi come ostacoli a una strategia di corretta prevenzione. Emblematica è la questione dentista. I bambini dovrebbero essere sottoposti a controlli di routine dal dentista sin dalla comparsa dei primi dentini, seguendo un calendario di scadenze decise dagli esperti all’interno delle linee guida sulla prevenzione. Invece, troppo spesso, i bambini e i ragazzi vengono portati dal dentista solo quando emerge un disturbo doloroso o comunque in una situazione che necessita di un intervento.
Nello specifico, solo il 36% dei bambini viene accompagnato dai genitori dal dentista per controlli di routine (i check up consigliati), il 64% infatti si reca dal dentista con un problema acuto da risolvere. Non si tratta semplicemente di negligenza, però. Indagando sulle ragioni di queste assenze, si evince che sono gli stessi genitori ad avere un rapporto conflittuale con la figura del dentista. A tal proposito, sono mamma e papà ad avere ancora timore dello studio dentistico e non i bambini. Anzi, se accompagnati regolarmente ai controlli, i piccoli si abituano alla figura del dentista, familiarizzano con l’ambiente e si preparano a diventare adulti attenti all’igiene orale e alla cura dei denti.
Tornando alle paure dei grandi, è interessante osservare i dati della ricerca Mentadent. Il 40% dei genitori intervistati ammette di provare nervosismo e ansiaquando accompagna il bambino dal dentista. E la metà dei genitori confessa di aver finto di non provare spavento dal dentista per non intimorire i bambini. Ma c’è di più: addirittura il 23% dei genitori afferma di non essere mai andato dal dentista proprio per paura e di aver “costretto” i figli ad andarci. La natura coercitiva, timorosa ed emergenziale delle visite dal dentista non contribuisce positivamente alla causa della prevenzione.