Italiani pigri con lo spazzolino, diabete tra i rischi della mancata prevenzione
La bocca è lo specchio della salute: per questo i centri dentali hanno un ruolo importante come sentinelle della salute. Le infezioni orali sono oggi studiate molto attentamente perché attraverso complessi meccanismi possono portare a danni sistemici. Un’attenta cura delle infezioni del cavo orale può contribuire dunque a migliorare anche la terapia.
Ogni paziente dovrebbe avere la giusta consapevolezza dell’importanza di un controllo periodico per prevenire le malattie orali e risparmiare nel futuro, visto che la prevenzione permette di evitare interventi più costosi e invasivi.
Le prime forme di prevenzione da adottare sono un costante controllo e una particolare cura nella pulizia dei denti. I primi segni di disturbi gengivali includono rossore o gonfiore delle gengive, sanguinamento o comparsa di sangue dopo l’uso dello spazzolino, denti all’apparenza più lunghi e spazi più ampi tra i denti. Indipendentemente dalla comparsa o meno di questi sintomi, sarebbe necessario recarsi dal dentista e/o dell’igienista dentale due volte all’anno. Inoltre, seguendo i consigli dell’igienista, sarebbe auspicabile lavarsi i denti almeno due volte al giorno con una media di spazzolamento corretto di almeno 4 minuti, contro gli attuali 30 secondi che è riscontrato nella media della popolazione italiana. Come riscontrato dai professionisti del settore, l’igiene interdentale pulisce l’85% del cavo orale, mentre il semplice spazzolino solo il 60%.
Essere in grado di eseguire una valutazione del paziente non solo da un punto di vista della salute orale, ma anche in modo più ampio è ciò che si richiede oggi alla figura dell’igienista dentale. La missione di odontoiatri e igienisti è dunque quella di sensibilizzare sia i pazienti che la stessa classe medica, troppo spesso non a conoscenza di queste informazioni, al fine di creare percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, condivisi con tutti gli operatori che gravitano all’interno delle professioni sanitarie.
IL VI CONGRESSO DELL’ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO: IL RISCHIO DIABETE NEL PAZIENTE ODONTOIATRICO – “L’odontoiatria nel paziente diabetico. Dalle correlazioni fra infezioni orali e diabete alle problematiche del trattamento nelle varie discipline odontoiatriche” è il tema scelto per il VI Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano che si è tenuto lo scorso gennaio a Viareggio (Lucca) – Presenze internazionali tra gli oltre 400 presenti e nutrita la partecipazione di specialisti dall’estero.
La salute orale ha in particolare una stretta correlazione con il diabete. Il tema del diabete, con tutte le sue correlazioni con le patologie odontoiatriche, rappresenta una delle più comuni malattie croniche ed è caratterizzata da una crescita inarrestabile in tutto il mondo, conseguente ai mutati stili di vita. In Italia i casi noti di diabete erano circa 1,5 milioni nel 1985 e si avvicinano ora ai 4 milioni, quindi sono più che raddoppiati in 30 anni. In soli 10 anni poi si è passati da una prevalenza del 5,1% (2007) all’attuale 6,4%, in altre parole si è avuto un incremento del 24%. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2040 il 10% della popolazione adulta mondiale soffrirà di diabete.
Il paziente diabetico è un soggetto che più facilmente degli altri sviluppa malattia parodontale, spesso con quadri molto aggressivi; inoltre, il paziente che soffre di diabete e ha sviluppato malattia parodontale ha, a sua volta, un maggiore rischio di sviluppare cardiopatia. La presenza di una malattia diabetica presenta poi implicazioni che investono tutte le terapie odontoiatriche e in modo particolare le infezioni del cavo orale.