Notizie, consigli utili, informazioni utili alla salute dei tuoi denti

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L’estate è arrivata anche in Friuli Venezia Giulia con un’ondata di caldo che molti paragonano a quella del 2003. Da oggi, 28 giugno, c’è una novità: non c’è più l’obbligo di portare le mascherine all’aperto, anche se ricordiamo che bisogna sempre tenerle con sé e indossarle nei luoghi affollati.
Tutti speriamo in un’estate che ci faccia dimenticare il brutto periodo segnato dall’emergenza coronavirus. E anche noi del Centro Dentale di Tolmezzo ci auguriamo che tutti voi possiate trovare finalmente un po’ di relax e di spensieratezza.  Dobbiamo però ricordarci che in estate ci sono delle piccole accortezze di cui tenere conto per salvaguardare la salute della nostra bocca. Non è mai bello, infatti, che proprio in vacanza ci si possa ritrovare con un problema dentale da risolvere.  Qui cercheremo di riassumere alcuni piccoli consigli a cui guardare quest’estate per rimanere sani e sicuri.

1. Frutta che fa bene

Quando scegliamo che cibo consumare di solito facciamo sempre molta attenzione al gusto e poca alla funzionalità di quell’alimento. D’estate sarebbe bene invece proprio pensare ad alcuni alimenti che aiutano il nostro corpo a vivere meglio questo particolare periodo dell’anno. Ad esempio la frutta come le mele, il kiwi e i frutti rossi sono assolutamente da preferire durante i mesi più caldi, perché aiutano a prendersi cura dei propri denti in modo naturale. I benefici della mela sui denti sono davvero tanti e importanti. Quando la si mangia, infatti, la produzione di saliva in bocca aumenta, favorendo così l’eliminazione di batteri e residui di cibo. Non si può certo dire che addentarne sia come spazzolare i denti usando un dentifricio, ma farlo dopo un pasto è un ottimo modo per pulire la bocca, in attesa di avere a disposizione l’occorrente per lavarsi in modo approfondito. E’ anche un frutto che facilita la digestione. Il kiwi è importante perché è ricco di vitamina C e previene le infiammazioni gengivali.  I frutti rossi contengono dei principi attivi che ostacolano la proliferazione dei batteri nocivi.

2. L’estate è qui ed è ora di gelato, giusto?

Bene sì, durante questi caldi mesi estivi tendiamo a indulgere in tutti i tipi di prelibatezze commestibili, ma dobbiamo assicurarci di farlo con moderazione. Non dimenticare che la maggior parte dei gelati sono ricchi di zucchero che causa carie, quindi fare uno strappo alla regola di tanto in tanto va bene finché siamo attenti e ci spazzoliamo subito dopo, ma non indulgere troppo!

È anche utile usare una cannuccia quando si bevono bevande dolci in quanto ciò ridurrà l’effetto dello zucchero (e l’acidità della bevanda) sui denti poiché la cannuccia aiuta a bypassare i denti e quindi ridurre il tempo in cui il dente è esposto a bevande che possono essere dannose.

3. Ghiaccio nel mio drink, fai attenzione!

Il ghiaccio di per sé non è dannoso per i denti, tuttavia gran parte delle persone tende a rompere il ghiaccio con i denti. Ciò porta a uno stress inutile sui nostri denti e può causare piccole fratture o crepe, che possono quindi propagarsi e causare ulteriori problemi.

Le bevande ghiacciate possono anche portare al dolore nelle persone che hanno già denti sensibili, e se ciò accade dovresti passare a un dentifricio apposito per ridurre glieffetti della sensibilità. Se affronti problemi di sensibilità più specifici, potrebbe essere il momento di vedere il tuo dentista in quanto potrebbero esserci altri problemi in gioco.

 

4. Le piscine sono aperte! Evviva!

Il nuoto è quasi il passatempo preferito da tutti nei mesi estivi. È un modo sano per rilassarsi e rilassarsi e assicurarsi che il calore non ti abbatta. Quando visiti le piscine, assicurati di aver usato un’adeguata protezione solare e assicurati di bere  i tuoi drink con una cannuccia!

Quando sei in piscina, rilassandoti sott’acqua, l’ultima cosa che ti viene in mente sono i tuoi denti. La maggior parte delle piscine purifica la propria acqua aggiungendo cloro. Per quanto aiuti a rendere l’acqua della piscina sicura per le persone, il cloro può avere effetti gravi e duraturi sui denti. Il cloro quando sciolto nell’acqua diventa un acido che spesso reagisce con lo smalto dei denti e provoca l’erosione della superficie del dente.

Gli effetti del cloro potrebbero non essere immediati, ma nel tempo, il cloro può influenzare gravemente la forza e la salute dei denti e può portare a una maggiore sensibilità. Se stai trascorrendo troppo tempo all’interno della piscina, assicurati di sciacquare la bocca con acqua potabile pulita, seguita da spazzolatura dei denti dopo alcuni minuti. Risciacquare la bocca laverà via gli acidi dalla superficie del dente e spazzolare con un dentifricio al fluoro aiuterà a rafforzare lo smalto rimineralizzandolo.

La bocca secca è anche un problema comune tra i nuotatori, quindi assicurati di mantenerti ben idratato.

Sarebbe utile se potessi cercare di tenere la bocca chiusa il più a lungo possibile, mentre sei all’interno della piscina. Ciò ridurrà il contatto dell’acqua clorata con la superficie del dente.

Una qualche forma di attenzione per i denti sarebbe anche raccomandata se sei un nuotatore professionista o trascorri lunghi periodi di tempo in piscina.

5. Resta idratato!

Dobbiamo cercare di assicurarci di rimanere idratati durante questi mesi caldi non solo per il bene della nostra salute generale, ma anche per assicurarci di non soffrire con la bocca secca. La saliva è l’armatura protettiva del nostro corpo contro molti dei problemi della cavità orale tra cui il decadimento, quindi avere la bocca secca può portare a problemi. Assicurati di stare al sicuro e di mantenerti idratato soprattutto in estate.

Ricorda sempre che il tuo dentista è qui per dare consigli e aiuto, quindi se hai qualche preoccupazione, prendi un appuntamento con il CENTRO DENTALE DI TOLMEZZO e incontra il tuo dentista che ti potrà fare un controllo prima di partire per le vacanze, oltre a darti qualche altro utile consiglio.


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I denti da latte sono molto importanti perché preparano lo spazio per i denti permanenti dei bambini. Rimangono nella bocca di un bambino per 8-10 anni e condizionano anche il loro parlare, masticare e, naturalmente, sorridere. I denti da latte possono anche indicare la qualità generale della salute di un bambino. La carie non trattata può causare infezioni orali che entrano nel flusso sanguigno e portano ad altri gravi problemi di salute, consentendo allo stesso tempo ai batteri di diffondersi a nuovi denti adulti.

Mentre la spazzolatura quotidiana è una parte importante della routine di igiene orale di un bambino, i batteri che causano la carie possono ancora indugiare tra i denti dove lo spazzolino non può arrivare. Ecco perché è così importante aiutare i tuoi figli a incorporare il filo interdentale nella loro routine quotidiana.
Un rischio significativo per la salute orale per neonati e bambini di età inferiore ai 1 anni è la carie da zuccheri. Ciò si verifica quando il bambino consuma liquido zuccherino e i batteri in bocca consumano lo zucchero e producono acido. Questo acido attacca lo smalto sui denti da latte può innescare la carie. I liquidi che contribuiscono a questa condizione includono latte, formula, succo di frutta e qualsiasi altra bevande zuccherata.

Genitori, lo sapevate?

La carie della prima infanzia è diventata la malattia infantile cronica più comune, con un impatto maggiore sui bambini dell’asma. Più del 40% dei bambini ha carie quando arriva all’asilo e il Ministero della Salute, nelle linee guida per la prevenzione delle malattie del cavo orale in età evolutiva, raccomanda di considerare tutti i bambini a rischio carie. Senza regolari controlli ogni sei mesi e senza stabilire sane abitudini di salute orale in tenera età, piccole carie possono portare a problemi molto più grandi.

Primo dente, primo compleanno, prima visita dentale.

I nuovi genitori spesso chiedono: “Quando mio figlio dovrebbe vedere per la prima volta un dentista?” Non è mai troppo presto per iniziare ad occuparsi della salute orale di tuo figlio! Per questo è utile scegliere il proprio Centro Dentale di fiducia già in concomitanza del loro primo dente o primo compleanno. Durante questo periodo, i genitori / tutori avranno l’opportunità di porre domande e affrontare eventuali preoccupazioni dentali durante la visita generale e il dentista potrà osservare delicatamente la bocca del bambino per controllare le gengive e gli eventuali denti eruttati. Man mano che il bambino inizia la dentizione, il dentista sarà in grado di monitorare i progressi e implementare misure preventive per qualsiasi problema con i denti del tuo bambino.

Suggerimenti per mantenere la salute orale di tuo figlio

Ecco alcuni consigli sulla salute orale per iniziare i tuoi piccoli nel loro viaggio verso una vita di sorrisi sani.

  • Pianifica controlli di routine. Se sono passati più di sei mesi da quando tuo figlio ha visto un dentista, pianifica un appuntamento il prima possibile.
  • Pulisci le gengive del tuo bambino ogni giorno. Fino a quando i denti non escono, si può pulire delicatamente con una salvietta umida sopra le gengive per eliminare i batteri nocivi dopo ogni alimentazione.
  • Inizia a spazzolare già dal primo dente. Inizia a lavarglieli con uno spazzolino per bambini. All’inizio anche solo con acqua e poi, d’accordo con il pediatra, con dentifricio al fluoro (circa le dimensioni di un chicco di riso). Forse la canzone del video seguente potrebbe essere d’aiuto a far percepire loro la pratica dello spazzolamento come un gioco divertente

  • Spazzolare due volte al giorno per due minuti. I bambini di età compresa tra 2 e 6 anni dovrebbero usare una quantità di dentifricio al fluoro delle dimensioni di un pisello. Supervisiona sempre i bambini di età inferiore ai sei anni durante la spazzolatura, poiché potrebbero inghiottire il dentifricio.
  • Usa il filo interdentale. Come abbiamo già spiegato in un precedente articolo , una volta che i denti di tuo figlio si toccano, puoi iniziare a fare il filo interdentale tra di loro.
  • Spuntino sano! Succo di frutta, bevande gasate, snack e caramelle appiccicose rappresentano tutti gravi minacce per i denti di tuo figlio. Offri ai bambini alimenti ricchi di calcio come formaggio o yogurt a basso contenuto di zuccheri. Se devi ricorrere alle caramelle, una barretta di cioccolato è preferibile ai dolci gommosi o appiccicosi che possono essere incastrato tra i denti, anche dopo averli lavati.
  • Tienili idratati! Evita le bevande zuccherate e ricorda che l’acqua è sempre la scelta migliore. L’acqua aiuta a sciacquare via qualsiasi zucchero o particelle che può portare a carie.
  • Sostituisci lo spazzolino di tuo figlio ogni tre o quattro mesi.

E’ proprio il Ministero della Salute a ricordarlo nelle linee guide: esiste evidenza scientifica che le corrette abitudini di igiene orale vadano acquisite durante l’infanzia, per poi essere rafforzate durante l’adolescenza. E non c’è regalo migliore da fare al proprio figlio di insegnargli una buona abitudine per combattere un nemico sempre in agguato come la carie e le malattie dentali.

 


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Il filo interdentale sui denti di tuo figlio svolge una parte incredibilmente importante, anche se spesso trascurata, di una corretta routine di salute dentale. Sappiamo che lavarsi almeno due volte al giorno è lo standard, non basta a togliere tutta la placca sui denti di tuo figlio. Il filo interdentale è fondamentale per riuscire a raggiungere le parti più “difficili” tra i denti e sotto le gengive.

Molti genitori non sanno quando iniziare. Insegnare ai tuoi figli come usare il filo interdentale a casa è importante per instaurare una sana abitudine in tenera età. Ecco alcuni consigli utili.

Quando dovrei iniziare a passare il filo sui denti di mio figlio?

Dovresti iniziare a passare il filo interdentale sui denti di tuo figlio quando i suoi primi denti si iniziano a toccare. Questo di solito accade con l’eruzione dei primi molari, intorno ai 2 o 3 anni. Inizia a pulire i denti del tuo bambino con il filo una volta al giorno per un paio di minuti. Anche se i denti di tuo figlio non si toccano ancora, puoi comunque introdurre il concetto di filo interdentale oltre a una buona routine di spazzolatura. Abituare tuo figlio alla sensazione di filo interdentale può rendere la transizione più facile in seguito. Le abitudini sane prima iniziano, meglio è!

Come dovrei usare il filo intedentale sui denti di mio figlio?

A molti adulti non piace il filo interdentale, quindi immagina come possa essere per un bambino. Un tocco delicato e la pazienza sono la chiave. Quando si passa il filo sui denti del bambino va fatto delicatamente per evitare di danneggiare i denti o le gengive del bambino. Se usi il filo interdentale tradizionale, stacca una lunghezza che va tra l’indice e il pollice. Passa il filo interdentale delicatamente tra i denti e spostalo su e giù lungo la superficie di ogni dente fino al margine gengivale.

Se hai problemi a usare il filo interdentale normale, prova gli archetti. Sono più adatti ai bambini, più comodi da tenere e sono disponibili in tutti i tipi di forme, colori e sapori.

Perché il filo interdentale è così importante?

Il filo interdentale pulisce dove lo spazzolino da denti non può, ovvero tra i denti. Rimuovere le particelle di cibo tra i denti ogni giorno aiuta a prevenire carie, alito cattivo e, soprattutto, malattie gengivali. Il cibo intrappolato tra i denti si trasforma in un terreno fertile per batteri. Il filo interdentale raggiunge quelle parti difficili, riduce la quantità di batteri e placca in bocca e riduce il rischio che si sviluppino carie. Prendersi cura dei denti da latte attraverso lo spazzolamento e il filo interdentale pone una solida base per un sorriso sano.

Cosa devo aspettarmi quando mio figlio usa il filo interdentale?

Se le gengive di tuo figlio sanguinano all’inizio, non preoccuparti. Questo è comune quando il filo interdentale non fa parte della tua routine quotidiana, ma può essere un segno di gengivite, specialmente con i bambini più grandi. Più userà il filo interdentale, meno sanguinamento vedrai. Tuo figlio può inizialmente lamentarsi che il filo interdentale è fastidioso, ma le sue gengive diventeranno più sane e meno sensibili quanto più costantemente lo utilizzerà. Man mano che il filo interdentale diventerà un’abitudine quotidiana, questi sintomi svaniranno.

Quali sono alcuni consigli utili per iniziare?

Ricordati di essere paziente e flessibile. Prova a trovare ciò che funziona meglio per tuo figlio per rendere divertente il filo interdentale!

Se tuo figlio sta avendo difficoltà a capire il concetto di filo interdentale, mostragli che lo usi sui tuoi denti! Spiega a tuo figlio perché il filo interdentale è qualcosa che deve usare in modo coerente. Non scoraggiarti se all’inizio è difficile. Anche l’utilizzo di una solta volta ogni sera è già un successo se hai appena iniziato. Quando tuo figlio raggiunge l’età di 8-10 anni e ha sviluppato una buona destrezza manuale, dovrebbe essere pronto per usare il filo interdentale da solo.

Speriamo che questo articolo possa incoraggiare a pulire con il filo interdentale i denti dei tuoi figli ogni notte così da formare abitudini sane che dureranno una vita e lo aiuteranno tanto in futuro.

Vuoi prenderti cura al meglio del sorriso di tuo figlio?

Chiamaci: 0433466451 e prendi appuntamento per una prima visita  al Centro Dentale di Tolmezzo


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Sono ancora troppi i bambini italiani che soffrono di mal di denti, complice forse la disattenzione all’igiene orale e alla salute della bocca. Secondo i risultati della ricerca globale,  in Italia il 53% dei bambini ha sofferto di disturbi del cavo orale, come la carie; il 31% dei giovani intervistati dichiara di aver sofferto un fastidio di natura moderata o grave. Ma la routine di igiene orale quotidiana risulta spesso un ‘peso’, così per il 9% dei genitori dare la possibilità di saltare la pulizia dei denti prima di andare a dormire equivale a un ‘premio’ o una ricompensa per il figlio.

Ideata per comprendere il rapporto tra le persone, l’igiene orale e la prevenzione, l’indagine – condotta su un campione di 4.000 persone (bambini, ragazzi e genitori) in 8 Paesi tra cui l’Italia – evidenzia come sia ancora in salita la strada della prevenzione e siano ancora frequenti diversi comportamenti a rischio. Sia i genitori che i bambini affermano che spazzolare i denti rappresenti il loro gesto quotidiano più importante (7 bambini su 10 confermano che lavarsi i denti è una routine consolidata e 9 su 10 dichiarano di lavarsi i denti più di 2 volte al giorno), ma la realtà è un’altra: risulta, infatti, che alcuni genitori “ricompensino” i figli, permettendo loro di saltare la pulizia dei denti prima di andare a dormire, con conseguenze importanti per la salute orale.

Nella vita dei bambini e delle bambine i rituali, tra i quali a pieno titolo rientra l’igiene personale e orale, rappresentano dei momenti regolari e costanti che li accompagnano nella crescita e nella consapevolezza di far parte di una comunità che si caratterizza per comportamenti e regole. ‘igiene, il benessere e la cura di bambini e bambine sono bisogni primari inderogabili e non devono essere oggetto di scambio e meno che mai motivo di premi o di sanzioni.

Possiamo certamente ragionare in termini di rinforzo positivo utilizzando semplici formule: ‘Hai imparato davvero bene a lavarti i denti da solo. Sono molto contenta’, o ‘Presto dovremo comprare uno spazzolino nuovo, hai già pensato quale colore ti piacerebbe?’. I bambini vanno accompagnati a fare da soli, lasciando che si bagnino un po’ o che si spalmino del dentifricio sul pigiama pulito. Se sapremo tollerare qualche errore di percorso, questo permetterà ai nostri piccoli di avvicinarsi serenamente all’obiettivo, senza ansie, premi o punizioni.

Approfondendo i risultati della ricerca, si scopre poi che i bambini a cui è consentito andare a letto senza lavarsi i denti sono quelli che soffrono di più per la cattiva igiene orale; solo il 36% dei bambini viene accompagnato dai genitori dal dentista per un check-up di routine; il 64% dei bimbi viene portato dal dentista solo dopo che i problemi si sono già presentati. Sono i genitori, dunque, la chiave della prevenzione.


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Una caccia al tesoro, fantasiosi esercizi di respirazione, la ricerca del proprio spazio in casa. Dieci giochi semplicissimi da mettere in pratica per ridurre lo stress in casa

E’ evidente che la quarantena possa avere degli effetti non piacevoli nei bimbi: disturbi del sonno, irritabilità, tristezza, aggressività o regressione. I bambini sono tutti diversi e ognuno reagisce a suo modo. Chi è più resiliente, chi si adatta meglio a questa nuova vita con mamma o papà, chi ha tanta nostalgia di compagni e maestre.
Alcuni accumulano iperattività o manifestano maggiore aggressività per aver interrotto, ad esempio, le attività sportive.
Le reazioni sono le più disparate e sono state prese tutte in considerazione dal SISST (Società Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico) ha proposto in un documento una lista di giochi per ridurre lo stress quando il livello diventa troppo alto per tutti.
La parola d’ordine è Gioco: non proponiamo un’attività, giochiamo e basta.
Eccone 10, riadattati da Maria Puliatti, psicoterapeuta e psicologa dell’emergenza e parte del direttivo SISST.

Ripristiniamo l’orientamento

Giochiamo alla caccia al tesoro facile?
Nella stanza in cui siete, proponete una variante della caccia al tesoro in grado di sollecitare il sistema visivo come “troviamo 3 cose rosse, 3 cose gialle, 3 cose blu”
Se l’età lo consente, fatelo anche con le lettere e i numeri: “troviamo 3 scritte con la lettera A, 3 scritte con la lettera B, 3 scritte con la lettera C” e “troviamo 3 numeri 1, 3 numeri 2, 3 numeri 4.”
Di solito avere un canovaccio pronto quando si è un po’ agitati è meglio che pensare autonomamente a quali colori scegliere.
Lo stesso gioco possiamo farlo per sollecitare il sistema tattile “cerchiamo 3 oggetti pesanti, 3 oggetti morbidi, 3 oggetti lisci, 3 oggetti ruvidi” o il sistema olfattivo “qualcosa che profumi di buono, o che emette un odore non piacevole”.

Mettiamo le radici

Giochiamo a fare l’albero? Facciamo la rana?
Il radicamento dei piedi sul pavimento permette di percepire il supporto che viene dalla sensazione di essere “con i piedi per terra”: questo significa riportare calma e presenza.
Appoggiare bene i piedi sul pavimento. Al posto del pavimento c’è a terra: immaginiamo di essere una quercia e assumiamo la postura della quercia, che cresce piano piano le sue radici entrano in profondità nella terra che la nutre.
Adesso farete la rana. Prova ad immaginare come sarebbe avere le gambe come quelle delle rane e attaccatevi alla terra in maniera equilibrata. Saltiamo e atterriamo in perfetta sincronia e allineamento.

Respiriamo i pensieri felici

Respiriamo come un orsetto e inspiriamo pensieri felici?
La respirazione ha un ruolo importante nella regolazione delle emozioni. Esistono molti esercizi per i bambini: tra questa la più divertente è quella dei pensieri felici e dell’orsetto.
Mettetevi in piedi con il vostro bambino, con i piedi ben fermi per terra e fate tre lunghi respiri profondi mentre contate uno… due… tre e buttate l’aria fuori sempre contando 1, 2, 3.
Inspirate e dite qualcosa come: “Inspiro il sole…” E mentre buttate fuori l’aria “Butto fuori le nuvole.”
Dovete inspirare qualcosa di felice e positivo, e buttare fuori quello che vi rende tristi. Inspirate l’amicizia e buttate fuori la solitudine, inspirate il coraggio e buttate fuori la paura, inspirate la gioia di passare del tempo insieme e buttate fuori il dispiacere che non si possa uscire. E così via.
Nel respiro con l’orsetto (breathing buddy) invece, l’adulto e il bambino, entrambi in posizione sdraiata, mettono un peluche sulla pancia e respirano profondamente muovendo su e giù il peluche.

Rilassiamoci come un maialino

Facciamo il nasino a maialino o fabbrichiamo nuvole?
Esistono tanti piccoli giochi di rilassamento che possiamo fare. Uno di questi è il “Nasino a maialino”, in cui si solleva la punta del naso, stando seduti, per poi espirare dalla bocca e soffiare a lungo sul dito indice.
“La fabbrica di nuvole” invece, consiste nello stare in piedi con le braccia lungo il corpo e iniziare ad ispirare a scatti alzando contemporaneamente le braccia e la testa verso l’alto in modo da creare una nuvola.

Come ci sentiamo?

Oggi mi sento il sole o la pioggia?
Usiamo la metafora del bollettino meteorologico per incoraggiare il bambino ad individuare il tempo metereologico che identifica meglio sensazioni ed emozioni. Può iniziare l’adulto dicendo “oggi mi sento nuvoloso”, mimando a rallentatore il tempo nuvoloso. Anche il bambino mima a rallentatore il tempo scelto: la pioggia, il sole, il vento. Il tempo è uno stato d’animo, e come tale si può trasformare. 

Disattiviamoci

Giochiamo a lasciarci andare?
Possiamo lasciarci andare nel vero senso della parola. Tratteniamo insieme la tensione nelle spalle, inspiriamo e lasciamoci andare come se doveste cedere alla gravità. Lo stesso si può fare con un oggetto che non si rompe, stringendolo in mano per poi lasciarlo cadere.
E poi spingiamo, mani contro mani, piedi contro piedi, ispiriamo e spingiamo!
Per imparare a lasciarci andare esistono anche due giochi classici che tutti abbiamo fatto da piccoli: un due tre stella e l’arte di “gonfiare i palloncini”.

E poi, riattiviamoci!

Cosa succede se ci immobilizziamo?
Il nostro sistema nervoso risponde benissimo alla minaccia dell’immobilizzazione. La risposta può più o meno immediata, che permette di notare stanchezza e lentezza eccessiva nei bambini.
Prendiamo una corda e tiriamo alternativamente da una parte all’altra.
Lui vi tira verso di lui, nessuna pausa, lo tirate verso di voi, pausa di qualche minuto.

Regoliamo il movimento e la velocità

Giochiamo al tamburo e alla colla magica?
Per regolare l’attivazione mista dobbiamo immaginare qualcosa che faccia rumore, come un tamburo. Immaginate di spalmare la pianta dei piedi con una colla magica per incollarli al pavimento. Mimate di mettere insieme a vostro figlio la colla sotto un piede e di premerlo forte sul pavimento, poi fate la stessa cosa con l’altro piede.

Ora muoviamo le ginocchia come se si camminasse senza staccare i piedi. E mentre mamma o papà suonano il tamburo ci si muove senza staccare i piedi da terra. Più il tamburo va veloce e più lo sono i movimenti!
Sia l’aumento che la riduzione della velocità sono importantissimi.

Definiamo i confini

Creiamo il nostro spazio?
Gli spazi possono essere piccoli, non si può uscire, questo può sollecitare una sensazione di soffocamento e sentire la necessità di trovare un proprio spazio.
Prendete della corda o degli oggetti e create intorno a voi un cerchio che delimiti il vostro spazio, muovetevi all’interno di questo spazio allargandolo o restringendolo fino a che vi sembra vada bene. Sia il bambino che il genitore creano il proprio spazio: “Possiamo essere vicini ma ognuno nel proprio spazio: come ti senti?”.

Rinforziamo le risorse

Giochiamo a essere un leone? O una tartaruga?
Gli animali che troviamo nei libri e nelle storie potrebbero essere delle risorse molto potenti per i bambini. Scegliamo un animale preferito e cerchiamo la qualità che l’animale più attraente che l’animale possiede. Identifichiamo gli incontri passati con quest’animale, se ce ne sono: potrebbero fornire un’esperienza più tangibile e sensoriale per il bambino, come il leone allo zoo. Identificate le sensazioni e come il corpo comunica queste sensazioni positive. Se si tratta di un leone, parlare e sentire la forza del leone, non l’aggressività, e rappresentate fisicamente l’animale che avete scelto facendo uno da specchio all’altro.

I bambini possano avere comportamenti e reazioni emotive: sono reazioni “normali” a una situazione anormale. I giochi per ridurre lo stress sono utili in ogni fase della crescita. Quando cominceremo a tornare alla routine probabilmente dureranno ancora un pò e potrebbe esserci una fase di “scarica-tensione” perché l’emergenza è finita, e poi finalmente, una fase di riadattamento alla quotidianità.

tratto da GG (la rivista dei giovani genitori)


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Educazione all’igiene orale e più controlli dal dentista, ecco come combattere la carie dei bambini

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Orale (ogni 20 marzo), Mentadent fa proprio il punto sullo stato della salute orale dei bambini. Edelman Intelligence (agenzia di ricerca indipendente specializzata nel settore), Mentadent e la divisione Oral Care di Unilever, hanno realizzato una ricerca globale per indagare i dati sulla prevenzione a oggi disponibili. Si tratta di uno studio pioniere, il primo realizzato con focus specifico sulla salute orale, sulla vita dei bambini e sul loro stato di benessere. 

La ricerca, che ha fatto riferimento a 8 paesi, ha coinvolto un campione molto ampio: un totale di 4.000 persone, tra bambini e ragazzi (di età compresa tra i 6 e i 17 anni) e i rispettivi genitori. Sì perché sono proprio i genitori a rivelarsi come figure chiave per la prevenzione. È attraverso l’educazione a una corretta igiene orale e controlli di routine dal dentista che si gettano le basi per una crescita globalmente più sana.

Genitori e dentista, un rapporto ancora difficile

I dati emersi da questa ricerca parlano molto chiaro: la salute orale non è ancora stata assimilata a priorità, soprattutto dal mondo degli adulti. Ben il 53% dei bambini e dei ragazzi afferma di aver sofferto di un disturbo del cavo orale  e il 31% (percentuale tutt’altro che irrisoria) riferisce di aver sofferto di un disturbo di natura moderata o grave.

In questo quadro, sembrano essere proprio i genitori ad avere le responsabilità più grandi e a porsi quasi come ostacoli a una strategia di corretta prevenzione. Emblematica è la questione dentista. I bambini dovrebbero essere sottoposti a controlli di routine dal dentista sin dalla comparsa dei primi dentini, seguendo un calendario di scadenze decise dagli esperti all’interno delle linee guida sulla prevenzione. Invece, troppo spesso, i bambini e i ragazzi vengono portati dal dentista solo quando emerge un disturbo doloroso o comunque in una situazione che necessita di un intervento. 

Nello specifico, solo il 36% dei bambini viene accompagnato dai genitori dal dentista per controlli di routine (i check up consigliati), il 64% infatti si reca dal dentista con un problema acuto da risolvere. Non si tratta semplicemente di negligenza, però. Indagando sulle ragioni di queste assenze, si evince che sono gli stessi genitori ad avere un rapporto conflittuale con la figura del dentista. A tal proposito, sono mamma e papà ad avere ancora timore dello studio dentistico e non i bambini. Anzi, se accompagnati regolarmente ai controlli, i piccoli si abituano alla figura del dentista, familiarizzano con l’ambiente e si preparano a diventare adulti attenti all’igiene orale e alla cura dei denti. 

Tornando alle paure dei grandi, è interessante osservare i dati della ricerca Mentadent. Il 40% dei genitori intervistati ammette di provare nervosismo e ansiaquando accompagna il bambino dal dentista. E la metà dei genitori confessa di aver finto di non provare spavento dal dentista per non intimorire i bambini. Ma c’è di più: addirittura il 23% dei genitori afferma di non essere mai andato dal dentista proprio per paura e di aver “costretto” i figli ad andarci. La natura coercitiva, timorosa ed emergenziale delle visite dal dentista non contribuisce positivamente alla causa della prevenzione. 


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Se ci pensi, la tua bocca è una delle parti del tuo corpo che usi più spesso: per mangiare, parlare, respirare, ecc., e se è malata o è colpita da una problemi di salute, può essere piuttosto imbarazzante e limitante. Il mal di denti ti debilita completamente, fino a rendere impossibile la vita sociale e lavorativa. Per questo, e molto altro ancora, avere una bocca sana è essenziale per la tua salute, la tua sicurezza e il tuo benessere generale.


Conviene impegnarsi
Ci sono molti problemi che possono sorgere non prendendosi il tempo per impegnarsi per una bocca sana. La gengivite, che è un tipo di malattia parodontale, distrugge le gengive di una persona, il tessuto circostante e persino lo smalto dei denti. Per prevenire la carie, così come gengiviti, è importante mantenere una bocca sana. E farlo in realtà è più facile di quanto tu possa pensare, a patto di tenere a mente alcune cose.


Ci sono diversi consigli associati alle diverse età e fasi della vita che le persone attraversano. Ecco alcuni suggerimenti per ottenere e mantenere una bocca sana e “in forma”:
• Per i bambini: fate molta attenzione ai germi e alla possibilità di metterli a contatto con la loro bocca. Evitate, ad esempio, di far bere loro direttamente dalla bottiglia, dove possono essersi depositati batteri di altre persone. Essendo più fragili, anche la loro bocca è più a rischio.
• In qualsiasi età della vita, è importante stabilire una routine per l’igiene orale. Appena i bambini vedono spuntare il loro primo dentino, i genitori possono iniziare ad abituarli alla pulizia. Una volta che sono abbastanza grandi per lavarsi i denti da soli, i genitori possono aiutarli a far diventare divertente e piacevole la pratica quotidiana dell’igiene orale.



Assicurati di lavarti i denti almeno due volte al giorno, per due minuti ogni volta. Già che ci sei, spazzola anche la tua lingua. Hai anche bisogno di usare il filo interdentale almeno una volta al giorno. Questo è un particolare che anche gli adulti sono soliti trascurare, ma i benefici valgono lo sforzo. Visita il tuo Centro Dentale ogni 4-6 mesi per un controllo e la pulizia professionale, che è fondamentale per la prevenzione. Ciò contribuirà a tenere fuori la placca dalla bocca, i denti puliti e lucidi, e aiuterà il dentista a scoprire qualsiasi problema che può sorgere. Fai prenotare al Centro anche l’appuntamento con un ortodontista. Scegli sempre uno specialista, non affidarti a chi fa tutto da solo.
Fai sport? Considera l’uso di un paradenti. Questo piccolo dispositivo, che può essere acquistato nei negozi di articoli sportivi, può farti risparmiare moltissimo dolore e cure!
Sostituisci regolarmente lo spazzolino, che generalmente dura al massimo 2-3 mesi, dopodiché le setole si sfilacciano. Non dimenticare di usare il filo interdentale ogni giorno. Lascia in vista il filo interdentale sul mobiletto del bagno, o metti un post-it sullo specchio, finché non diventa un’abitudine.
Assicurati che anche se stai lavando due volte a giorno che stai spazzolando abbastanza a lungo. Obiettivo per due minuti per sessione.

Evita di fumare o usare tabacco da masticare, entrambi che possono portare a molti problemi di salute orale.
Tieni le bevande sotto controllo! Le bevande zuccherate dovrebbero essere evitate o ridotto al minimo, così come le bevande altamente acide (ad esempio, bibite gassate e bevande sportive, ecc.), che possono erodere lo smalto dei denti. E naturalmente, non azzardarti ad usare i denti per aprire o masticare oggetti come penne o altro.
Evita di condividere cose come cannucce, utensili, burrocacao, ecc. La saliva può trasmettere batteri che portano malattie della bocca.

Tieniti in forma
Avere una bocca sana è importante per la vita, per un corpo in buona salute e un benessere ottimale. È anche essenziale per sentirsi a proprio agio e fiduciosi e per riuscire ad avere buone relazioni con gli altri. Conserva nella mente questi consigli, rendili un’abitudine, e sarai già sulla buona strada per una bocca sempre sana e “in forma”!


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L’odontofobia è una paura esagerata o fobia del dentista. È una paura molto comune tra i bambini, ma colpisce anche molti adulti. Infatti, si tratta di uno dei motivi principali per i quali la maggior parte della popolazione omette le proprie visite di controllo, necessarie a prevenire i malanni più gravi della bocca, dal dentista. Per aiutarti a superare l’odontofobia, ecco alcuni suggerimenti utili:
 

  1. Parla col tuo dentista: Sembra banale, ma è qualcosa che spesso ci dimentichiamo di fare: comunicare senza farsi problemi ciò che ci spaventa. Non c’è nulla di male ad esternare i timori e le possibile cause a chi ti sta visitando. Forse nel passato hai subito un evento traumatico. Parlare con il professionista può aiutarlo ad esserti maggiormente utile. Il tuo interesse è anche il suo.  
  2. Scegli bene il tuo Centro Dentale e il tuo dentista: sentirsi a proprio agio sulla temuta poltrona è essenziale per superare la paura. Ciò significa che anche le competenze umane sono importanti quanto le competenze professionali. Un dentista che agisce all’insegna della fiducia, prende in considerazione come ti senti, e comunica in genere con un linguaggio semplice e diretto. Questo contribuirà a creare un clima rilassato in cui ti sentirai a tuo agio, rendendoti più facile superare la fobia.
  3. Fai diventare le visite di controllo una buona abitudine: è molto più facile affrontare la visita dal dentista se la inserisci in una routine. Pianifica almeno due visite all’anno. I momenti migliori sono, come abbiamo spesso ricordato, in prossimità delle vacanze, per evitare anche di incontrare problemi proprio quando si è lontani. E’ buona norma inoltre prenotare già il prossimo appuntamento prima di lasciare il Centro Dentale. 
  4. Keep Calm and.. uno dei maggiori ostacoli che si incontrano per superare l’odontofobia è costituito dalla mancanza di tranquillità. La mancanza di sonno può aumentare il nervosismo, quindi la notte prima dell’appuntamento, prova ad andare a letto prima del solito, o almeno a un orario ragionevole. Arriva in anticipo il giorno dell’appuntamento e porta qualcosa da leggere, lasciando che la tua mente non faccia brutti pensieri.
  5. Non fa male! I progressi tecnologici negli ultimi anni hanno spianato la strada a incredibili miglioramenti ed evoluzioni nelle tecniche odontoiatriche. Oggi la probabilità che sentirai dolore durante un intervento di pulizia o più grave è veramente bassa. Informati su quali sono le possibilità di sentire dolore proprio chiedendo al tuo dentista, scoprirai che molto probabilmente ti stai preoccupando per niente.  
  6. Anestesia “dolce”: se niente di quanto riportato sopra risulta di aiuto, ricorri a questa tecnica utilizzata dal Centro Dentale di Tolmezzo.
    Durante i trattamenti, i medici del Centro Dentale sono affiancati da specialisti in tecniche avanzate di anestesia con “aria dolce”, tramite una mascherina. Grazie a questo strumento è possibile affrontare tutti i trattamenti senza disagi: da una semplice igiene dentale alle cure più approfondite e prolungate, con la massima serenità ed a tutte le età. Provare per credere: funziona!

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Le vacanze sono volate via insieme alla Befana, lasciando alle spalle giornate di festa, dolci e anche qualche chilo di troppo dovuto all’alimentazione sregolata. Per far tornare i bambini sui banchi di scuola in forma, e «rimettere in sesto» il loro intestino, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale ( Sipps) ha stilato un serie di consigli utili per reimpostare l’alimentazione che, sottolineano gli esperti, deve basarsi sui quattro pasti principali. 

No ai digiuni forzati – raccomanda la Sipps – ma una ripresa progressiva dell’attività motoria e una cura nella preparazione dei pasti. «Innanzitutto bisogna seguire un’alimentazione semplice – afferma Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – non necessariamente ‘in biancò, ma caratterizzata da piatti poco conditi ed elaborati: spaghetti al pomodoro, bistecca o pesce ai ferri, oltre a pasta e fagioli e minestrone. Fondamentale è anche un giusto equilibrio tra alimenti animali e vegetali: sulla tavola devono sempre trovare posto frutta e verdura e se proprio non fossero graditi al bambino, seppure con una perdita delle fibre, queste fonti di nutrienti importantissimi possono essere proposte sotto forma di succhi e centrifugati, preparati in casa e consumati

La causa di eventuali disturbi – osservano gli esperti – va ricercata non solo nelle trasgressioni alimentari, ma anche nei numerosi virus circolanti, che possono creare problemi all’apparato digerente. Può anche succedere, ad esempio, che una classica indigestione alteri la flora batterica e renda l’intestino più vulnerabile nei confronti di eventuali patogeni. Oppure che un microrganismo, che inizialmente causa febbre, tosse e altri sintomi respiratori, possa favorire anche nausea, vomito, scariche liquide, interferendo sui processi digestivi.

«In presenza di disturbi – aggiunge Piercarlo Salari, pediatra responsabile del Gruppo di lavoro della Sipps per il sostegno alla genitorialità – è meglio che i pasti siano leggeri e frequenti piuttosto che radi e abbondanti. I grassi devono essere consumati in quantità ridotte per una questione calorica, perché rallentano e appesantiscono la digestione. Se poi l’assunzione di latte dovesse causare meteorismo o diarrea, la causa potrebbe essere legata a un deficit anche estemporaneo di lattasi, l’enzima che degrada il lattosio in due zuccheri semplici e più facilmente digeribili. In questo caso si può fare ricorso a un preparato, disponibile sotto forma di integratore alimentare, a base proprio di questo enzima». 

«Se i disturbi dovessero continuare e insinuare il sospetto di una reale intolleranza al lattosio, si può eseguire uno specifico test per la sua conferma. Non dimentichiamo l’importanza che riveste l’attività fisica, vero e proprio stimolo favorevole sulla motilità del tubo digerente, e l’assunzione di preparati probiotici, utili a ripristinare un assetto equilibrato della microflora intestinale. Infine, se si è stravolto il ritmo sonno-veglia sarà opportuno un recupero graduale degli orari tradizionali», conclude il pediatra.


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Avviare una terapia ortodontica durante la crescita, dai circa sei anni fino all’età dello sviluppo, è molto importante. Ecco perché mettere l’apparecchio in questa fase, in cui le ossa del bambino sono ancora in crescita, può consentire di ottenere risultati più duraturi nel corso della vita.

L’utilizzo dell’apparecchio è da tenere in considerazione non solo per allineare i denti, ma anche per guarire malocclusioni, legate a un anomalo rapporto tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore. Ecco alcuni esempi :
1) morso aperto: gli incisivi superiori non contattano quelli inferiori quando la bocca è chiusa (rimane un’apertura tra le arcate);
2) morso profondo: a bocca chiusa gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo eccessivo o completamente quelli dell’arcata inferiore;
3) progenismo della mandibola: sporgenza in avanti dell’osso mandibolare. Nei casi più gravi è presente un morso inverso anteriore;
4) overjet aumentato: i denti superiori sono spostati molto in avanti rispetto agli inferiori (i cosiddetti «denti a coniglietto»);
5) crossbite: malocclusione associata al palato stretto, in cui i denti inferiori «chiudono» in posizione più esterna rispetto ai superiori.

QUANDO INTERVENIRE?
L’ideale è fare una prima visita intorno ai 6 anni, sarà poi l’ortodontista a valutare l’opportunità o meno di avviare una terapia ortodontica. In presenza di problemi come crossbite o progenismo mandibolare occorre un intervento precoce, a volte anche prima dei 6 anni. Per ampliare le arcate dentarie in genere la prima fase di intervento può essere realizzata già tra i 7 e i 9 anni, per poi completare con l’allineamento dei denti quando saranno usciti altri denti permanenti, in media dopo i 10 anni. In altri casi, per esempio in presenza di una mandibola di dimensioni ridotte, si possono attendere i 9-10 anni.

QUALE APPARECCHIO?
Esistono diversi tipi di apparecchi, sarà l’ortodontista a indicare il più adatto e le modalità di trattamento:
1) dispositivi ortopedico-funzionali, fissi oppure mobili, intra-orali oppure extra-orali, per intervenire sui rapporti scheletrici tra le arcate dentarie, nel paziente in crescita (nella figura 1, un esempio di dispositivo extra-orale indicato per il trattamento di casi gravi di progenismo mandibolare);
2) apparecchi per l’allineamento dei denti, fissi (brackets da applicare sulla superficie esterna dei denti oppure su quella linguale) o mobili (allineatori trasparenti, figura 2);
3) dispositivi ausiliari quali elastici inter-mascellari, miniviti di ancoraggio temporaneo, o particolari apparecchi intra-orali, da abbinare ai brackets e agli allineatori (nella figura 3 minivite per ancoraggio ortodontico con elastico inter-mascellare);
4) dispositivi di contenzione (fissi o rimovibili) per mantenere il risultato raggiunto, da indossare dopo la fine del trattamento ortodontico (nella figura 4 esempio di retainer fisso usato come contenzione ortodontica).

Per il successo del trattamento ortodontico è fondamentale portare gli apparecchi mobili o gli elastici inter-mascellari per il numero di ore indicato dall’ortodontista.
In genere, alla fine di un trattamento ortodontico, solitamente viene prescritto l’uso di un apparecchio di contenzione per mantenere i denti nella nuova posizione. È di fondamentale importanza indossare il dispositivo, altrimenti si rischia una recidiva. Nell’adolescente, la contenzione può durare fino alla maggiore età o comunque al completamento dello sviluppo cranio-facciale.

 

 


Centro Dentale Coop A.R.L.

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Dir.sanitario
Dr. Matteo Zotti
Albo degli odontoiatri di Gorizia n 246

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