Una caccia al tesoro, fantasiosi esercizi di respirazione, la ricerca del proprio spazio in casa. Dieci giochi semplicissimi da mettere in pratica per ridurre lo stress in casa
E’ evidente che la quarantena possa avere degli effetti non piacevoli nei bimbi: disturbi del sonno, irritabilità, tristezza, aggressività o regressione. I bambini sono tutti diversi e ognuno reagisce a suo modo. Chi è più resiliente, chi si adatta meglio a questa nuova vita con mamma o papà, chi ha tanta nostalgia di compagni e maestre.
Alcuni accumulano iperattività o manifestano maggiore aggressività per aver interrotto, ad esempio, le attività sportive.
Le reazioni sono le più disparate e sono state prese tutte in considerazione dal SISST (Società Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico) ha proposto in un documento una lista di giochi per ridurre lo stress quando il livello diventa troppo alto per tutti.
La parola d’ordine è Gioco: non proponiamo un’attività, giochiamo e basta.
Eccone 10, riadattati da Maria Puliatti, psicoterapeuta e psicologa dell’emergenza e parte del direttivo SISST.
Ripristiniamo l’orientamento
Giochiamo alla caccia al tesoro facile?
Nella stanza in cui siete, proponete una variante della caccia al tesoro in grado di sollecitare il sistema visivo come “troviamo 3 cose rosse, 3 cose gialle, 3 cose blu”
Se l’età lo consente, fatelo anche con le lettere e i numeri: “troviamo 3 scritte con la lettera A, 3 scritte con la lettera B, 3 scritte con la lettera C” e “troviamo 3 numeri 1, 3 numeri 2, 3 numeri 4.”
Di solito avere un canovaccio pronto quando si è un po’ agitati è meglio che pensare autonomamente a quali colori scegliere.
Lo stesso gioco possiamo farlo per sollecitare il sistema tattile “cerchiamo 3 oggetti pesanti, 3 oggetti morbidi, 3 oggetti lisci, 3 oggetti ruvidi” o il sistema olfattivo “qualcosa che profumi di buono, o che emette un odore non piacevole”.
Mettiamo le radici
Giochiamo a fare l’albero? Facciamo la rana?
Il radicamento dei piedi sul pavimento permette di percepire il supporto che viene dalla sensazione di essere “con i piedi per terra”: questo significa riportare calma e presenza.
Appoggiare bene i piedi sul pavimento. Al posto del pavimento c’è a terra: immaginiamo di essere una quercia e assumiamo la postura della quercia, che cresce piano piano le sue radici entrano in profondità nella terra che la nutre.
Adesso farete la rana. Prova ad immaginare come sarebbe avere le gambe come quelle delle rane e attaccatevi alla terra in maniera equilibrata. Saltiamo e atterriamo in perfetta sincronia e allineamento.
Respiriamo i pensieri felici
Respiriamo come un orsetto e inspiriamo pensieri felici?
La respirazione ha un ruolo importante nella regolazione delle emozioni. Esistono molti esercizi per i bambini: tra questa la più divertente è quella dei pensieri felici e dell’orsetto.
Mettetevi in piedi con il vostro bambino, con i piedi ben fermi per terra e fate tre lunghi respiri profondi mentre contate uno… due… tre e buttate l’aria fuori sempre contando 1, 2, 3.
Inspirate e dite qualcosa come: “Inspiro il sole…” E mentre buttate fuori l’aria “Butto fuori le nuvole.”
Dovete inspirare qualcosa di felice e positivo, e buttare fuori quello che vi rende tristi. Inspirate l’amicizia e buttate fuori la solitudine, inspirate il coraggio e buttate fuori la paura, inspirate la gioia di passare del tempo insieme e buttate fuori il dispiacere che non si possa uscire. E così via.
Nel respiro con l’orsetto (breathing buddy) invece, l’adulto e il bambino, entrambi in posizione sdraiata, mettono un peluche sulla pancia e respirano profondamente muovendo su e giù il peluche.
Rilassiamoci come un maialino
Facciamo il nasino a maialino o fabbrichiamo nuvole?
Esistono tanti piccoli giochi di rilassamento che possiamo fare. Uno di questi è il “Nasino a maialino”, in cui si solleva la punta del naso, stando seduti, per poi espirare dalla bocca e soffiare a lungo sul dito indice.
“La fabbrica di nuvole” invece, consiste nello stare in piedi con le braccia lungo il corpo e iniziare ad ispirare a scatti alzando contemporaneamente le braccia e la testa verso l’alto in modo da creare una nuvola.
Come ci sentiamo?
Oggi mi sento il sole o la pioggia?
Usiamo la metafora del bollettino meteorologico per incoraggiare il bambino ad individuare il tempo metereologico che identifica meglio sensazioni ed emozioni. Può iniziare l’adulto dicendo “oggi mi sento nuvoloso”, mimando a rallentatore il tempo nuvoloso. Anche il bambino mima a rallentatore il tempo scelto: la pioggia, il sole, il vento. Il tempo è uno stato d’animo, e come tale si può trasformare.
Disattiviamoci
Giochiamo a lasciarci andare?
Possiamo lasciarci andare nel vero senso della parola. Tratteniamo insieme la tensione nelle spalle, inspiriamo e lasciamoci andare come se doveste cedere alla gravità. Lo stesso si può fare con un oggetto che non si rompe, stringendolo in mano per poi lasciarlo cadere.
E poi spingiamo, mani contro mani, piedi contro piedi, ispiriamo e spingiamo!
Per imparare a lasciarci andare esistono anche due giochi classici che tutti abbiamo fatto da piccoli: un due tre stella e l’arte di “gonfiare i palloncini”.
E poi, riattiviamoci!
Cosa succede se ci immobilizziamo?
Il nostro sistema nervoso risponde benissimo alla minaccia dell’immobilizzazione. La risposta può più o meno immediata, che permette di notare stanchezza e lentezza eccessiva nei bambini.
Prendiamo una corda e tiriamo alternativamente da una parte all’altra.
Lui vi tira verso di lui, nessuna pausa, lo tirate verso di voi, pausa di qualche minuto.
Regoliamo il movimento e la velocità
Giochiamo al tamburo e alla colla magica?
Per regolare l’attivazione mista dobbiamo immaginare qualcosa che faccia rumore, come un tamburo. Immaginate di spalmare la pianta dei piedi con una colla magica per incollarli al pavimento. Mimate di mettere insieme a vostro figlio la colla sotto un piede e di premerlo forte sul pavimento, poi fate la stessa cosa con l’altro piede.
Ora muoviamo le ginocchia come se si camminasse senza staccare i piedi. E mentre mamma o papà suonano il tamburo ci si muove senza staccare i piedi da terra. Più il tamburo va veloce e più lo sono i movimenti!
Sia l’aumento che la riduzione della velocità sono importantissimi.
Definiamo i confini
Creiamo il nostro spazio?
Gli spazi possono essere piccoli, non si può uscire, questo può sollecitare una sensazione di soffocamento e sentire la necessità di trovare un proprio spazio.
Prendete della corda o degli oggetti e create intorno a voi un cerchio che delimiti il vostro spazio, muovetevi all’interno di questo spazio allargandolo o restringendolo fino a che vi sembra vada bene. Sia il bambino che il genitore creano il proprio spazio: “Possiamo essere vicini ma ognuno nel proprio spazio: come ti senti?”.
Rinforziamo le risorse
Giochiamo a essere un leone? O una tartaruga?
Gli animali che troviamo nei libri e nelle storie potrebbero essere delle risorse molto potenti per i bambini. Scegliamo un animale preferito e cerchiamo la qualità che l’animale più attraente che l’animale possiede. Identifichiamo gli incontri passati con quest’animale, se ce ne sono: potrebbero fornire un’esperienza più tangibile e sensoriale per il bambino, come il leone allo zoo. Identificate le sensazioni e come il corpo comunica queste sensazioni positive. Se si tratta di un leone, parlare e sentire la forza del leone, non l’aggressività, e rappresentate fisicamente l’animale che avete scelto facendo uno da specchio all’altro.
I bambini possano avere comportamenti e reazioni emotive: sono reazioni “normali” a una situazione anormale. I giochi per ridurre lo stress sono utili in ogni fase della crescita. Quando cominceremo a tornare alla routine probabilmente dureranno ancora un pò e potrebbe esserci una fase di “scarica-tensione” perché l’emergenza è finita, e poi finalmente, una fase di riadattamento alla quotidianità.
tratto da GG (la rivista dei giovani genitori)