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L’estate è la stagione più adatta al sorriso! Eppure, se è vero che una fila di denti bianchi incastonati come diamanti in un volto abbronzato fa sempre un bell’effetto, è altrettanto vero – sostiene l’Aic (Accademia italiana di odontoiatria conservativa e restaurata – che la salute della nostra bocca è più a rischio con il solleone, perché il clima caldo va a nozze con le infiammazioni. In più, avvertono gli esperti, il cambiamento delle abitudini alimentari, con qualche strappo alla regola in più, facilita la comparsa di disturbi orali. Non solo, devono fare attenzione anche coloro che praticano sport movimentati, come mountain bike o beach volley, perché essi li espongono maggiormente al pericolo di traumi dentali. Proprio per evitare brutte sorprese che ci rovinerebbero le ferie, l’Aic ha diffuso dieci semplici consigli per prendersi cura del sorriso in vacanza.

Ecco quindi le dieci semplici regole per non incorrere in brutte sorprese quando siete in vacanza:

  1.  Portate un contenitore per gli strumenti dedicati all’igiene orale, evitando di utilizzarne uno unico anche per creme, trucchi e spazzole, per evitare contaminazione batterica.
  2.  Ricordate lo spazzolino, di qualità anche se da viaggio.
  3.  Quando non c’è la possibilità di usarlo, mangiare una mela o masticare gomme senza zucchero allo xilitolo per stimolare la salivazione.
  4.  Evitate cibi e bevande molto fredde in caso di sensibilità dentale perché possono essere fonte di irritazione.
  5.  Ricordate filo e/o scovolino
  6.  Portate con voi un piccolo contenitore per eventuali traumi: in caso di rottura, il dente può essere riattaccato dal dentista ma il frammento deve essere mantenuto idratato con soluzione fisiologica
  7.  Bevete molto per mantenere l’idratazione, perché la riduzione della salivazione può favorire la permanenza di zuccheri o sostanze acide.
  8.  Ridurre il consumo di soft drink perché ricchi di zuccheri e aspettare mezz’ora prima di lavare i denti per permettere alla saliva (e ad un’opportuna assunzione di acqua) di tamponare l’ambiente acido.
  9.  Preferite caramelle senza zucchero, perché gli zuccheri sono nutrimento per i batteri che causano la carie
  10. Se siete amanti degli sport all’aperto, fatevi fare una placca di protezione su misura, che possa preservare la dentatura in caso di traumi.

Infine, noi lo consigliamo sempre: prima di partire una visita di controllo al Centro Dentale di Tolmezzo è sempre utile e toglie tutti i pensieri.

 

 


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Avviare una terapia ortodontica durante la crescita, dai circa sei anni fino all’età dello sviluppo, è molto importante. Ecco perché mettere l’apparecchio in questa fase, in cui le ossa del bambino sono ancora in crescita, può consentire di ottenere risultati più duraturi nel corso della vita.

L’utilizzo dell’apparecchio è da tenere in considerazione non solo per allineare i denti, ma anche per guarire malocclusioni, legate a un anomalo rapporto tra i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore. Ecco alcuni esempi :
1) morso aperto: gli incisivi superiori non contattano quelli inferiori quando la bocca è chiusa (rimane un’apertura tra le arcate);
2) morso profondo: a bocca chiusa gli incisivi dell’arcata superiore coprono in modo eccessivo o completamente quelli dell’arcata inferiore;
3) progenismo della mandibola: sporgenza in avanti dell’osso mandibolare. Nei casi più gravi è presente un morso inverso anteriore;
4) overjet aumentato: i denti superiori sono spostati molto in avanti rispetto agli inferiori (i cosiddetti «denti a coniglietto»);
5) crossbite: malocclusione associata al palato stretto, in cui i denti inferiori «chiudono» in posizione più esterna rispetto ai superiori.

QUANDO INTERVENIRE?
L’ideale è fare una prima visita intorno ai 6 anni, sarà poi l’ortodontista a valutare l’opportunità o meno di avviare una terapia ortodontica. In presenza di problemi come crossbite o progenismo mandibolare occorre un intervento precoce, a volte anche prima dei 6 anni. Per ampliare le arcate dentarie in genere la prima fase di intervento può essere realizzata già tra i 7 e i 9 anni, per poi completare con l’allineamento dei denti quando saranno usciti altri denti permanenti, in media dopo i 10 anni. In altri casi, per esempio in presenza di una mandibola di dimensioni ridotte, si possono attendere i 9-10 anni.

QUALE APPARECCHIO?
Esistono diversi tipi di apparecchi, sarà l’ortodontista a indicare il più adatto e le modalità di trattamento:
1) dispositivi ortopedico-funzionali, fissi oppure mobili, intra-orali oppure extra-orali, per intervenire sui rapporti scheletrici tra le arcate dentarie, nel paziente in crescita (nella figura 1, un esempio di dispositivo extra-orale indicato per il trattamento di casi gravi di progenismo mandibolare);
2) apparecchi per l’allineamento dei denti, fissi (brackets da applicare sulla superficie esterna dei denti oppure su quella linguale) o mobili (allineatori trasparenti, figura 2);
3) dispositivi ausiliari quali elastici inter-mascellari, miniviti di ancoraggio temporaneo, o particolari apparecchi intra-orali, da abbinare ai brackets e agli allineatori (nella figura 3 minivite per ancoraggio ortodontico con elastico inter-mascellare);
4) dispositivi di contenzione (fissi o rimovibili) per mantenere il risultato raggiunto, da indossare dopo la fine del trattamento ortodontico (nella figura 4 esempio di retainer fisso usato come contenzione ortodontica).

Per il successo del trattamento ortodontico è fondamentale portare gli apparecchi mobili o gli elastici inter-mascellari per il numero di ore indicato dall’ortodontista.
In genere, alla fine di un trattamento ortodontico, solitamente viene prescritto l’uso di un apparecchio di contenzione per mantenere i denti nella nuova posizione. È di fondamentale importanza indossare il dispositivo, altrimenti si rischia una recidiva. Nell’adolescente, la contenzione può durare fino alla maggiore età o comunque al completamento dello sviluppo cranio-facciale.

 

 


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E’ un problema largamente diffuso e spesso costituisce motivo di sofferenza prolungata per tante persone. L’ipersenbilità dentale può essere però notevolmente ridotta e curata.

Il primo punto da affrontare riguarda le cause della sensibilità dei denti.
La dentina è composta da migliaia di microscopici canali che attraversano il dente dalla superficie verso il nervo. I canali contengono del fluido che, a contatto con cibi o bevande cibi caldi o freddi, si muove all’interno dei tubuli e irrita i nervi del dente, generando dolore.

L’esposizione della dentina può verificarsi per diversi fattori:
– Recessione della gengiva dovuta all’età o ad un errato spazzolamento dei denti
– Bevande acide che causano erosione dello smalto
– Uso di un dentifricio abrasivo
– Gengivite
– Dente scheggiato o rotto
– Carie

L’ipersensibilità dentinale si verifica a causa dell’esposizione della dentina (lo strato che circonda il nervo) che in condizioni normali è ricoperta dallo smalto, nella corona del dente e dalle gengive. Nel tempo, però, lo smalto può assottigliarsi, dando minore protezione e le gengive possono recedere, esponendo la dentina alla radice del dente. Tale condizione può causare dolore e forti fastidi, soprattutto se i denti vengono sottoposti a stress termici e a bevande e cibi dolci o molto acidi. Si stima che metà della popolazione italiana ne soffra o ne abbia sofferto.

COME PREVENIRE, TRE CONSIGLI UTILI

  • con una corretta igiene orale, con spazzolino e filo interdentale per evitare l’accumulo di placca e tartaro. Ovviamente i dentifrici e gli spazzolini devono essere adeguati, non abrasivi e le setole devono avere una durezza media;
  • effettuando manovre di spazzolamento  corrette e non eccessivamente energiche;
  • con una dieta ricca di frutta e verdura che non contengono un eccesso di zuccheri e che non sono acidi.

COME CURARE, TRE METODI

  • ostruzione dei tubuli dentinali, perché quando la dentina viene esposta per la perdita dello smalto trasmette lo stimolo alla polpa, che essendo riccamente vascolarizzata e innervata genera il dolore;
  • vernici: vengono applicate per proteggere la dentina esposta
  • dentifrici o gel specifici per denti sensibili che contengono idrossiapatite, componente principale del tessuto osseo, oppure, sali di potassio che rendono meno eccitabili le fibre nervose della polpa, riducendo il dolore.

IL PRIMO PASSO UTILE?

E’ sempre quello di rivolgersi ad il proprio dentista di fiducia, che saprà consigliare il miglior modo per affrontare il problema. Puoi prenotare una visita al Centro Dentale di Tolmezzo chiamando il numero 0433.466451


Centro Dentale Coop A.R.L.

Via Carnia libera 1944, 15 – 33028 Tolmezzo (UD)
Tel: +39 0433 466451
REA: UD 287859 C.F. e P.IVA: 02784070308
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Dir.sanitario
Dr. Matteo Zotti
Albo degli odontoiatri di Gorizia n 246

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